Ieri le associazioni venatorie lombarde si sono incontate negli uffici della Regione, al cospetto della dottoressa Bonomo (dirigente che tratta il tema venatorio), per un primo incontro in attesa che venga ufficializzato ( … in ritardo) il nuovo calendario 2016/16. Dalla Re
Ieri le associazioni venatorie lombarde si sono incontate negli uffici della Regione, al cospetto della dottoressa Bonomo (dirigente che tratta il tema venatorio), per un primo incontro in attesa che venga ufficializzato ( … in ritardo) il nuovo calendario 2016/16. Dalla Regione la proposta di ridurre a 50 (10 al gg) il prelievo dell’allodola e chiusura anticipata al 20 o al 30 di novembre. Quindi un buon 30% in meno rispetto alla stagione scorsa con il prelievo già ribassato a 80 capi. Questa richiesta è stata formulata in base ad un rapporto Ispra (guarda caso questa volta i dati sono comparsi) che riguarda la diminuzione della specie. Un fattore dovuto alle coltivazioni intensive che impedisce alle allodole di procurasi il cibo. Le associazioni venatorie, ci è stato detto, possono concordare sulla chiusura del 30 novembre poichè il passo dell’allodola già alla metà del mese è praticamente esaurito, ma chiedono d’innalzare il prelievo a 100 capi ( 10 al gg) o quantomeno di mantenere lo stesso numero dell’anno scorso. In Regionae si è anche parlato di acquatici ma è stato di fatto eluso il discorso “deroghe” e richiami vivi. Nei prossimi giorni altri incontri e per fine mese l’uscita del nuovo calendario. Non è escluso che qualche associazione intaprenda le vie legali facendo ricorso alla Commissione di Giustizia europea. Un problema però arrivarci
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