Importante incontro fra tutte le associazioni bresciane e bergamasche nella sede dell’Anuu di Nave. Federcaccia, Anuu, ACL, Libera Caccia, Enalcaccia e CPA si sono riunite attorno al tavolo per parlare di prelievo in deroga. Molti i dirigenti presenti, compresi alcuni presidenti regionali come Cavallari per la FIDC. Questo incontro è scaturito
Importante incontro fra tutte le associazioni bresciane e bergamasche nella sede dell’Anuu di Nave. Federcaccia, Anuu, ACL, Libera Caccia, Enalcaccia e CPA si sono riunite attorno al tavolo per parlare di prelievo in deroga. Molti i dirigenti presenti, compresi alcuni presidenti regionali come Cavallari per la FIDC. Questo incontro è scaturito dopo che Anuu e ACL avevano incontrato nei giorni scorsi il presidente della Regione Lombardia Maroni e con il quale avevano aperto un dialogo proprio sulle importanti questioni venatorie riguardanti la piccola migratoria. Da questa riunione è uscita la necessità di fare fronte comune, come ha dimostrato Orgoglio Venatorio con la grande e partecipata manifestazione del 18 maggio scorso, per provare una volta tanto ad essere compatti nelle richieste da sottoporre alla Regione Lombardia. Si è discusso di ISPRA e della mancanza cronica dei dati che l’ente statale non fornisce alle regioni ormai da anni e c’è chi ha proposto di chiedere alla dott.ssa Bonomo (dirigente del settore caccia in Regione Lombardia) di sapere nell’ultimo decennio quante volte l’ ISPRA ha fornito i dati richiesti o se ha invece ostacolato la Regione stessa impedendo, come avviene ormai da qualche anno, la possibilità di deliberare per la caccia in deroga di alcune specie. Nel corso della riunione le associazioni hanno anche esaminato un testo redatto da Andrea Trenti (responsabile ANUU per le caccie tradizionali) “valorizzazione del ruolo socioeconomico e ambientale della caccia e dei cacciatori della Lombardia” nel quale si parla di aspetti tecnici, di catture dei richiami vivi e anche di ISPRA Nel testo si legge infatti che : ” Da 10 anni non vengono forniti i numeri e non vengono proposte soluzioni, tutto ciò nonostante nella lettera di risposta all’allora INFS, i tecnici incaricati dalla CE hanno sottolineato che se l’istituto nazionale non fosse in grado di avere i dati scientifici aggiornati sarebbe opportuno utilizzare i dati di Birds in Europe II, Birdlife International per calcolare la piccola quantità. (Brussels 19.05.2005). Senza addentrarci in una relazione troppo corposa sul passato tecnico e giuridico dell’applicazione della caccia in deroga è opportuno soffermarci quantomeno sull’ultimo documento di Costituzione in mora – Infrazione n. 2014/2006 (20.02.2014, Bruxelles) per evidenziare alcune incongruenze e discrasie”. Alla luce di quanto emerso nel corso dell’importante riunione di ieri sera [1], integrato da altri dati da presentare al Governatore lombardo Roberto Maroni, con la speranza ovviamente che lo stesso possa poi impegnarsi sul fronte venatorio per sostenere le tradizioni lombarde