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L'EUROPA CONSENTE I RICHIAMI VIVI

Nella seduta di ieri, martedì 15 aprile, il Parlamento europeo ha approvato la Relazione A7-0129/2014 di Marit Paulsen sulla Sanità animale. In questo contesto l'assemblea ha respinto un emendamento di alcuni deputati anticaccia, che mirava a vietare in Europa la cattura di uccelli selvatici ed il loro impiego come richiami vivi a scopo di caccia. La motivazione del divieto, chiesto a scopo "precauzionale e preventivo" atteneva ad un paventato pericolo di malattie che, secondo gli anticaccia potrebbero essere veicolate dagli uccelli.

Lo rendono noto
il Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, l'On. Paolo De Castro e l'On. Sergio Berlato , componente della Commissione ambiente, specificando che "l’emendamento è stato respinto con il voto contrario di 468 Deputati, mentre 164 hanno votato a favore e 15 si sono astenuti". Al di là della motivazione sanitaria, secondo i due eurodeputati italiani, "in realtà questo pretesto serviva agli anticaccia per imporre divieti ingiustificati che avrebbero impedito l'esercizio di una delle forme di caccia fortemente radicate nel territorio italiano ed europeo".

"Pur appartenendo a due schieramenti politici molto diversi tra loro, l'on. Sergio Berlato e l'on. Paolo De Castro - dice il comunicato congiunto -  sono sempre riusciti a fare gioco di squadra tra le due Commissioni del Parlamento europeo, guidando gli altri parlamentari nella difesa dei diritti dei cacciatori, spesso minacciati dai continui attacchi sferrati dagli anticaccia che hanno più volte tentato, senza riuscirci, di cambiare in senso restrittivo le Direttive comunitarie di riferimento ed in particolar modo la Direttiva 2009/147/CE, meglio nota come "Direttiva Uccelli". "La bocciatura dell'ennesima iniziativa contro la caccia da parte del Parlamento europeo - conclude il comunicato - rafforza ancor di più il legame di collaborazione tra i due deputati che, una volta rieletti in occasione delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo che si terranno il 25 maggio p.v., rappresenteranno anche per la prossima legislatura un sicuro baluardo in difesa dei diritti dei cacciatori italiani ed europei".  

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