Skip to Content

LE ALLODOLE SONO IN FORTE CALO,PERCHE'

Nei ultimi 20 anni si è drasticamente ridotta la popolazione di una delle specie più tipiche del paesaggio agricolo italiano: l’allodola.  In Lombardia i censimenti primaverili dei ricercatori dell’Unità di Conservazione della biodiversità del dipartimento Scienze della terra dell’Università Bicocca di Milano hanno registrato un calo medio annuo di circa il 10%.


L’analisi ha indentificato 4 principali momenti: la riduzione più evidente risale tra il ’92 e il ’95 quando la popolazione regionale  viene dimezzata passando da circa 165mila a circa 80mila coppie.  Nel 1999 una successiva diminuzione porta la popolazione a circa 50mila coppie.  Nel 2004 si registra un nuovo calo, che fa scendere il numero delle coppie di allodole a circa 40mila. Infine la popolazione è scesa  al minimo storico di circa 14mila coppie di allodole nel 21011 (meno di 1/10 della popolazione censita nel ’92) per risalire poi nel 2013 a circa 15mila coppie nidificanti.


In Italia la specie è monitorata dalle indagini del Farmland Bird Index indicato dal piano strategico nazionale  per lo sviluppo rurale. La tendenza è quella di una diminuzione moderata ma continua negli ultimi 13 ann, secondo un processo più lento ma parallelo a quello della Lombardia. L’allodola è classifica in declino anche a livello europeo: i dati del Pan-European Common Bird Monitoring Scheme indicano una forte flessione nidificante nel 1970-1990, seguita da un moderato declino nel periodo ’90-2000.


La presenza dell’allodola  è stata ampiamente favorita dall’agricoltura cerealicola, nonché dalla diffusione di colture foraggere e dei pascoli di montagna. Poi qualcosa è cambiato, ma cosa ? Quale fattore ha influenzato profondamente gli ambienti di nidificazione della specie nel nostro ecosistema agricolo ?  Su questo argomento è in corso un approfondimento da parte dell’Università degli Studi di Milano Bicocca in collaborazione con la Direzione  generale agricoltura di Regione Lombardia.


Possiamo comunque dire che la caccia in deroga in quantità illimitata concessa dalla Romania e altri paesi dell’est, il cambiamento climatico, l’agricoltura intensiva di certe zone l'utilizzo di molti fitofarmaci e diserbanti, che non consente alle allodole di non trovare cibo, ha e sta contribuendo non poco a questo drastico calo della presenza di allodole sul nostro territorio 

ANLC BRESCIA logo (443 x 443) (110 x 110).jpg