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LA POSIZIONE DELLA LIBERACACCIA SUI RICHIAMI VIVI

Libera Caccia sulla questione dei richiami vivi e gli emendamenti per eliminare le tradizioni venatorie del nostro Paese, “vogliono aver ragione per forza”.


In un Paese, come il nostro, in cui ormai non si contano più le infrazioni per le quali paghiamo milioni e milioni di euro di multe, l’unica cosa che sembra sgomentare tanti politici sensibili riguarda la caccia e l’uso dei richiami “vivi”. Siamo sotto infrazione per una sfilza quasi infinita di gravissime inadempienze comunitarie: giustizia lenta, sovraffollamento carceri, smaltimento rifiuti, scorretta gestione delle acque reflue, mancato controllo ed eliminazione della fauna alloctona, chiusura per pericolo inquinamento di ben 300 fra spiagge e scogliere su un totale di 313 chiuse in tutta Europa, insufficienza o assoluta mancanza di investimenti per l’ambiente, mancata garanzia dei servizi di sicurezza per assenza di un numero unico delle emergenze, libertà di stampa, ecc. ecc. ecc..


Senza contare il tristissimo primato sulla corruzione e il malaffare e lo scempio che travolge quotidianamente i nostri poveri Beni Culturali, mandandoli letteralmente in rovina. Ebbene, nonostante tutta questa vergogna, il M5S grida allo scandalo perché Pd e Lega hanno avuto la “sfrontatezza” di bocciare un loro emendamento con il quale volevano vietare l’uso dei richiami vivi. Il bello è che tutta questa ignobile montatura sulla inciviltà della caccia italiana, artatamente costruita dalla lobby degli animal-vegani, è stata smentita con estrema fermezza proprio dal commissario europeo per l’ambiente Janez Potocnik: “La Commissione non ha ricevuto alcun elemento che confermi l’incompatibilità con la direttiva dei carnieri stagionali e giornalieri stabiliti dalle regioni italiane per le diverse specie cacciabili”.


In altre parole, tutte le battaglie delle varie associazioni ambientaliste contro i vari calendari, sono nient’altro che uno stratagemma per sospendere temporaneamente la caccia sollevando un inutile polverone nella pubblica opinione. Dal punto di vista scientifico e secondo le direttive comunitarie le loro motivazioni sono del tutto infondate e sono solo il frutto di un’ideologia estremista e intollerante della quale, sembra, anche il M5S voglia entrare a far parte.


Per chi volesse approfondire la questione si allega il seguente comunicato:


CACCIA, M5S “GOVERNO CHIEDE DI MANTENERE ATROCE PRATICA DEI RICHIAMI VIVI E DI FAR PAGARE AGLI ITALIANI L’INFRAZIONE UE”. PD E LEGA SALVANO LE “TRADIZIONI” E UCCIDONO GLI UCCELLI MIGRATORI.
Votato stamattina nell’Aula di Montecitorio l’emendamento M5S che chiede l’abolizione della pratica dei richiami vivi usati nell’attività venatoria in Italia. Il Governo lo boccia e apre la strada alle multe per la procedura di infrazione in UE.


Roma . 11 giugno 2014


- Hanno votato insieme, Pd e Lega, per mantenere l’aberrante e illecita tradizione dei richiami vivi, a scapito della vita, della dignità di migliaia di uccelli migratori che ogni anno vengono catturati per fare da esca nella caccia, e, non in ultimo, a discapito delle tasche degli italiani”. È il commento dei deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura. L’emendamento, a firma M5S, è stato bocciato in Aula proprio con i voti di Pd e Lega. L’Europa ha aperto una procedura d’infrazione su questo e il voto di oggi ci farà andare incontro a nuovi costi che graveranno sulle tasche degli italiani.


“Il Governo – spiega la parlamentare 5stelle Chiara Gagnarli – ha tentato di arrampicarsi sugli specchi durante la discussione in Aula presentando un emendamento “specchietto per le allodole” che non risolve niente, anzi, se possibile complica le cose, e poi dichiara che in questo contesto non era necessario entrare nel merito della legge 157, ma bastava solo risolvere la procedura di infrazione. E come pensa di farlo il Governo?nIntroducendo nuove deroghe. Le stesse che l’Europa ci chiede di interrompere da 20 anni. Solo fumo negli occhi, insomma. Come sempre. Sarebbe bastato votare il nostro emendamento appoggiato anche da altri partiti. Ma il governo ha preferito sposare la linea della Lega e far vincere la lobby dei cacciatori”.


“Il nostro emendamento, sottoscritto da diversi gruppi parlamentari, modificava la legge 157 del 1992, vietando la cattura degli uccelli a fini di richiamo vivo – conclude la deputata – costretti in piccole gabbie, al buio, così da far perdere loro la percezione del tempo. Gli uccelli detenuti in queste condizioni possono subire conseguenze gravissime, dalla morte quasi immediata allo sviluppo di malattie causate dall’immunosoppressione da stress; ma possono subire anche traumi fisici e alterazioni causate dall’essere sottoposti a trattamenti farmacologici a base di testosterone, per obbligarli a cantare anche fuori dal periodo riproduttivo. Quello che si nasconde dietro l’apparente innocenza del nome “richiamo vivo” è in realtà un vero e proprio maltrattamento dell’animale, che come tale andrebbe vietato, ostacolato e punito”.

Associazione Nazionale Libera Caccia  

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