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LA CACCIA FA CRESCERE IL LAVORO

Caccia Passione - Editoriale: “C’è una luce in fondo al tunnel della crisi e cominciamo ad intravederla..” così esordiva il Presidente del Consiglio Mario Monti quasi al termine del suo mandato…


La Caccia, quella fatta bene, anch’essa contribuisce ad accelerare il cammino dell’Italia verso una pronta ripartenza economica, caccia valorizzata e qualificata da un lungo cammino tutto italiano che grazie all’incremento della selvaggina come risorsa, potrà promuovere anche l’industria delle armi sportive, uniche al mondo per meccanica ed estetica e che da sempre simbolo della genialità dei produttori italiani nel mondo. Fabbriche e laboratori che in Italia sorsero oltre cinque secoli addietro e che continuano ad innovarsi grazie alla genialità senza eguali di noi italiani, ove da sempre il fucile da sport accomuna la produzione dello stesso con la passione armaiola, riuscendo altresì a dare un importante riferimento positivo del Pil del nostro Paese. Infatti, quanto questo settore riesca a contribuire nel prodotto interno lordo italiano è ben noto nei palazzi romani o dagli addetti ai mestieri, ma il suo semplice e duraturo riferimento positivo nell’economia italiana, viene da anni osteggiato da un animalismo ideologico e senza anima, in disaccordo con tutto, perfino con se stesso.

L’emotività con cui viene accolta dall’opinione pubblica la pratica venatoria ha fatto dimenticare l’importanza economica di questo settore che continua ad animare successi di tecnologia traenza per  il made in Italy, il tutto condiviso dall’alto numero di professionisti specializzati che assommano un indotto di oltre 100.000 lavoratori.

E’ inoltre calcolato che ogni singolo cacciatore spende circa 502 euro l’anno mentre chi ha anche un cane spenderebbe tra spese veterinarie e mantenimento anche altre 3 euro al giorno, il tutto a favore di una più florida economia.

Per queste ragioni si auspica che venga presto presa in considerazione una legge che regolamenti in maniera definitiva la Caccia in Italia, ne riconosca la validità e sancisca in maniera concreta i diritti del cacciatore ad avvalersi in tempi e modi consentiti, di quella risorsa selvaggina che in gran parte è lo stesso cacciatore che contribuisce a produrre. 

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