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ENTRO LA PROSSIMA SETTIMANA GLI EMENDAMENTI PER IL D.L 91

Più i giorni passano e più le preoccupazioni salgono.  Ci riferiamo al famigerato D.L. 91 dello scorso 24 giugno e alla questione richiami vivi per la caccia da appostamento. In tanti, tantissimi, ci contattano ogni giorno per avere notizie fresche in merito alla questione, per sapere quale sarà il futuro delle caccie tradizionali e per sollecitare le associazioni a intervenire coese facendo pressione sul Governo. Ad oggi purtroppo non abbiamo risposte certe, se non quelle che le maggiori associazioni venatorie stanno lavorando “dietro le quinte” per far si che questo D.L. 91 non venga tramutato in legge alla scadenza dei 60 gg. dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Stiamo assistendo ad un intreccio di contatti serrati con alcuni membri della commissione e con autorevoli esponenti del PD  per bloccare questa autentica follia. Nel frattempo prosegue a tamburo battente la raccolta firme, anche se non saranno certo queste eventualmente ad impedire il disastro. Anche ieri, nella giornata di venerdì si sono susseguiti incontri su incontri, col Lega, PD, Fratelli d’Italia e Nuovo Centro Destra. Pare ( e sottolineiamo il pare) che entro martedì ci possano essere buone notizie, ma in questi casi il condizionale è d’obbligo. Il Governo potrebbe ritirare questo D.L. 91 lasciando le cose come sono ora, questo quanto trapelato ieri nei corridoi romani e già lunedì ci saranno altri incontri tra alcune A.A.V.V. e dei parlamentari di spicco. Incontri però non coordinati, senza una regia e senza una strategia definita,  ed è questo il lato debole di noi cacciatori. Al contrario gli animalisti che presidiano da giorni gli stessi corridoi mostrano  una organizzazione ben architettata. In tutta questa vicenda però quello che non vediamo e che vogliamo denunciare pubblicamente è il mancato sostegno degli armieri e delle aziende che ruotano attorno alla caccia, dove la perdita di migliaia di posti di lavoro in tutta Italia potrebbe essere davvero pesante, ma di questo pare non ne importi nulla a nessuno.


Il decreto legge 91 del 24 giugno scorso scadrà il 23 agosto. Il suo iter per la conversione in legge prevede la presentazione in due commissioni senatoriali , la 10 .ma con relatore il sen. M.Mucchetti (PD) bresciano e la 13.ma a cura del sen. Marinello (NCD). Da notare due aspetti: la data di scadenza 23 agosto, e l’incongruenza di un DL che dichiara di contenere, fra il resto, “disposizioni per il rilancio e lo sviluppo delle imprese”! 

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